Siete pronti a confrontarvi davvero con la realtà dei Social Network? Sabato 27 ottobre 2018 arriva sul palco del Teatro Pime di Milano Bloccato nella Rete il nuovo one man show scritto, diretto e interpretato da Thomas Centaro che ho psicointervistato per voi. Ciao Thomas, è davvero un piacere conoscerti. Eccoci a parlare di Social e del tuo nuovo spettacolo, cinico, irriverente, ma molto reale. Cosa ti ha ispirato? Ciao Emanuele, piacere mio. Claudia (Grohovaz, ndr) mi ha raccontato quello che fai e penso sia davvero interessante 🙂 Diciamo che nel tempo mi sono reso conto che i Social hanno preso una piega che non era quella che avevo sperato. Io li uso a livello professionale e non più personale. Oggi sono, spesso, un ricettacolo di noia e stanchezza, tant’è che ci si sta stancando già di Facebook. Il web diventa un ottimo nascondiglio per chi vuole avere un alter-ego (adescamenti, chat di incontri, …). C’è…
Avete presente gli hashtag? Se usate i social vi trovate spesso a farci i conti. Sono quelle parole, nate nel mondo digitale, che hanno la funzione di aggregare i temi e renderli più facilmente consultabili. Nati su Twitter, ora li usiamo anche su Instagram per rendere più indicizzate le foto e avere più follower. Ma cosa c’entrano con la psicologia? Ve lo spiego subito. L’altro giorno mi ha scritto una partecipante al mio gruppo di meditazione per dirmi che ammira alcuni miei hashtag, come quello del venerdì #FridayImInLove al quale associo una frase d’ispirazione per la giornata. Il suo messaggio, anche io vorrei darmi “un titolo” per la giornata”, mi ha fatto pensare. L’hashtag è un catalizzatore di notizie e le notizie non sono altro che informazioni date su alcuni fatti, scelti sulla base di criteri di notiziabilità. E le emozioni? Beh, le possiamo interpretare come informazioni sul nostro stato…