Avete mai provato ad andare in un Paese straniero in cui cercate di farvi capire o non riuscite a comprendere ciò che vi dicono? E magari le parole e i significati di quella lingua li conoscete anche. Come vi sentireste?
Ecco, questa immagine è approssimabile a quella di un paziente con afasia che è un disturbo del linguaggio conseguente al danno di alcuni network cerebrali.
Questa sera al Teatro Vittoria di Torino alle 21.00 andrà in scena pRendo Amore. Lo spettacolo, nato dall’idea e dalla regia di Lorena La Rocca, è portato in scena da Teatro Babel, un gruppo di attori afasici e di attori in formazione. Più precisamente è un’attività artistico-culturale, nata da persone che hanno terminato la riabilitazione e che condividono l’interesse per il teatro e la voglia di mettersi in gioco per narrare storie.
Di cosa si parla? Dell’esperienza dell’amore quotidiano di chi l’afasia ce l’ha, alle prese con la dura prova della malattia e con chi quel disturbo non ce l’ha. Come cambia la vita di coppia? E quando comunicare con le parole è difficile? Allora sono i silenzi e i gesti a esprimere non solo le intenzioni comunicative, ma soprattutto le emozioni.
Ciò che vediamo in scena è il frutto del Laboratorio Teatrale Permanente del CIRP (Centro Intervento e Ricerca in Psicologia) della Fondazione Carlo Molo di Torino.
Ingresso libero su prenotazione inviando una mail a teatrobabel.cirp@gmail.com o chiamando il 335.5692799.
L’afasia ti cambia la vita e rompe gli equilibri delle persone che ti stanno intorno. Io me ne rendo conto ogni volta che lavoro con una persona afasica. Ecco perché mi è piaciuta l’idea di portare sul palco queste storie. Il teatro diventa scena della vita per permettere di sentire e elaborare le emozioni che faremmo fatica a digerire in presa diretta. La creazione dello spettacolo passa per una rielaborazione di Sé e, vederne il frutto, credo sia una preziosa possibilità per capire.